L’immagine che mi viene in mente riflettendo sui mesi appena trascorsi è quella del deserto:
solitudine, silenzio, fatica, ricerca.
La tecnologia ci ha permesso di colmare alcune lacune, ma niente può sostituire la presenza dei fratelli.
Il silenzio delle città ha fatto emergere il rumore assordante delle preoccupazioni e talvolta dell’angoscia,
E ci siamo resi conto di quanto siamo fragili e di quanto abbiamo bisogno gli uni degli altri.
Nella fatica di tenere insieme i pezzi del quotidiano cercavamo un senso a quanto stava accadendo.
Ecco allora che la preghiera si rivela indispensabile. Le parole che ci investivano da parte di medici, esperti,politici, si rivelavano spesso vuote e inutili.
E’ solo una la Parola di cui abbiamo bisogno.
Certo Lo Spirito ha fatto sbocciare frutti di carità, solidarietà eccezionale, momenti di preghiera universale profondissima.
Come dimenticare Papa Francesco in preghiera dinanzi alla Basilica di S.Pietro?
E così, smarriti e confusi diciamo con Pietro :”Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna”
Non perdiamo questa occasione per approfondire la preghiera, l’ascolto della Parola, la partecipazione alla Messa.
Osiamo rinnovare le celebrazioni liturgiche in modo che la lode e la bellezza abbiano più spazio.
Troviamo il modo per proclamare la Parola di Dio “oltre la Domenica” condividendo con più persone possibile momenti di spiritualità, senza lasciarci tentare dalla facile soluzione delle nuove tecnologie.
Non abbiamo paura di volare alto, così forse anche i giovani si sentiranno più attratti da una proposta che risponde al bisogno di Assoluto che è dentro ciascuno di noi.
“Ecco io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?”
Spesso ci troviamo a condurre una vita frenetica, colma di impegni e appuntamenti, ma credo che sia molto importante sapersi fermare, cercare il proprio spazio e dare importanza all'ascolto e alla riflessione.
Per questo seguirò con cura e interesse il percorso di formazione spirituale di Don Francesco Cosentino.
Ringrazio lei, Padre Sergio, per averci dato questa opportunità.
Le auguro una buona e serena giornata
Grazie Sergio per questa grande fonte che ci proponi sempre. Per me è vitale e bello scoprire sempre di più la grandezza di Dio
Don Sergio, sono rimasta un po' contrariata dal DIO tappabuchi. Non penso che sia falsa religiosità chiedere il suo aiuto quando io non sono in grado di risolvere delle situazioni gravi che mi stanno a cuore.
Dio e'Padre amorevole e benevolo. E il Dio vendicativo descritto a volte nell'Antico Testamento forse era necessario per quei tempi perché era importante puntualizzare la sua potenza. È errato il mio modo di pensare?
Bello questo cammino che ci porta ad amare DIO come un Padre che ci insegna ad amare per amare non per paura o supestizione.grazie
Credere significa vivere, pensare, amare la vita e Dio lascia libero ogni uomo di decidere come condurre la propria esistenza. Ma, come sottolinea molto bene Don Francesco Cosentino, esistono spesso condizionamenti che mettono un freno ad accogliere con fiducia la parola di Gesù. Purtroppo perdurano aspetti culturali e credenze religiose ancora radicati nell'uomo contemporaneo. Le parole di Don Cosentino riescono ad infondere serenità, speranza e fiducia nel futuro. Aspetto con piacere il prossimo appuntamento sulle immagini di Dio. Grazie
La riflessione di oggi mi ha interessato più delle altre che ho trovato un po' evasive e con varie parentesi aperte. Però mi chiedo perché alcune persone devono avere non dei buchi ma degli abissi incolmabili. Cosi il disegno di Dio risulta davvero incomprensibile ed Egli può sembrare lontano. Però mi dico che Dio non dobbiamo né possiamo comprenderlo ma solo amarlo e tutto si appiana.
Per vivere bisogna mangiare..Per l'anima bisogna relazionarsi spiritualmente...Per questo motivo, questa iniziativa e stata una ottima idea...Grazie
(Maria Rita P.)
----
Grazie per queste meditazioni. Sono tutte la consolazione del Signore Gesù per me. Grazie ancora (Gabriella A.)
----
In questa ultima puntata-video di don Cosentino che ci mette di fronte al rischio di credere in un Dio contabile e calcolatore sui nostri errori cresce la serenità di essere liberi di pensare,di agire,di vivere le nostre giornate pensando che comunque siamo amati e non giudicati che siamo persone uniche e Dio è come il cuore di mamma ci segue e non ci abbandona mai. (Deanna)
----
Quanta verità e bellezza in queste parole!!!
(Noris C.)
Don Cosentino ci ha guidato amorevolmente e in maniera chiara a fidarci di Dio, della sua bontà e del suo amore e a non cedere al pessimismo e alle difficoltà. Il linguaggio è fresco, semplice ed insieme accattivante e profondo. Grazie di cuore.